Mi piace fare e-mail marketing, più di tutte le altre attività di digital marketing in circolazione, escluso il blogging ovviamente.
Parlo arabo? Ok, ci riprovo.
Uno dei canali più efficaci per arrivare a convertire (guadagnare soldi o guadagnare contatti, dipende dal business che avete) è pianificare una strategia di e-mail marketing, cioè collezionare indirizzi e-mail di persone interessate a ciò che fate e inviare e-mail ben organizzate nel contenuto e nella forma ai vostri target di riferimento, i vostri potenziali clienti, insomma. O clienti già acquisiti. Con una cadenza regolare.
Fondamentale è avere a supporto una piattaforma tipo MailUp che vi consenta di monitorare in tutte le fasi che cosa succede alle e-mail che inviate. Quindi chi le apre, quando, quanto tempo ci sta etc..
Ma sempre più spesso mi capita di ricevere comunicazioni non richieste via mail, perchè è in atto la storpiatura di questa pratica a partire dal primo step operativo (prima bisogna metterci la strategia e la corretta targettizzazione): la collezione dei contatti.
E’ assolutamente vietato navigare per ore ed ore sulle pagine aziendali altrui e fare copia incolla degli indirizzi di contatto riportati in homepage o nella formula “contatti” perchè siete passibili di denuncia al Garante della Privacy. Che non ci va giù leggero. MAI.
Non è consentito, infatti, inviare comunicazioni non espressamente richieste da chi non vi lascia il suo indirizzo e-mail e controfirma (con una spunta o altri sistemi di conferma) il consenso al trattamento di questo e altri dati.
Avete presente quella cosa che si chiama D. Leg, 196/2003? La controfirmiamo talmente veloce e in automatico che ne sottovalutiamo l’importanza.
Quindi come si fa a creare un database a cui fare attività di e-mail marketing?
So che sono pratiche che richiedono tantiiiiiiisssimo tempo ma ci sono dei vantaggi 🙂
Quali sono:
E questo è solo un piccolo consiglio da applicare, ora tocca a te studiare cosa dirlo, come dirlo a chi dirlo con gli altri step della strategia! 🙂