La (nuova) funzionalità LIVE di Facebook a disposizione delle pagine aziendali offre l’opportunità di produrre contenuti video in diretta anche di durata importante, con il grande vantaggio di essere trasmessi per un pubblico già selezionato (o, così si spera) a priori. E un pubblico che interagisce in tempo reale commentando nello spazio ai piedi del video stesso.
Forse stiamo per assistere alla nascita della Tv dei nostri sogni? Sulla quale vedere solo contenuti ai quali siamo interessati, anche via social?!
Mi spiego meglio: ho avuto un pò di tempo per me questa estate e mi sono goduta alcuni video “live” (la diretta de “Repubblica delle idee”, ad esempio), comodamente, da casa e multidevice.
Quindi ho subito pensato al vantaggio per l’utente che assiste ad un contenuto a cui lui stesso ha espresso preferenza prima attraverso un LIKE alla pagina, vantaggio per chi lo trasmette perchè ha davanti a sè un pubblico (potenzialmente) già interessato all’argomento e già informato a proposito. Se non ricordo male ho fatto la stessa cosa quando Mark è stato alla Luiss qualche settimana fa in occasione della visita ad Amatrice: stavo lavorando ma ci tenevo a vederlo e ancora una volta il social di Zuckerberg ha dimostrato di aprire nuove possibilità di sviluppo e la creazione di un nuovo spazio di fruizione per i suoi utenti.
Io sono tra coloro che ha perso le speranze che la tv generalista le offra ancora contenuti di qualità, nel poco tempo a disposizione libero da figli. Ripiego quasi sempre su Netflix e, prima su Sky – abbandonata per i costi eccessivi. programmi continuamente in replica e scarsa offerta alla lunga (ma è una mia impressione di oltre 4 anni or sono ormai), o sulla lettura (e l’elenco non è in ordine di preferenza!) nel tempo libero.
Quindi, ho riflettuto sulla nuova possibilità di avere a portata di mano contenuti mai stati accessibili prima, a distanza, fruibili solo a patto di partecipare di persona. O a patto che la TV stessa decida di trasmetterli.
E, diciamoci la verità, in termini di televisione di qualità, a parte un adorabile serie BBC trasmessa da Rai5 sul teatro shakespeariano o sugli Impressionisti, sta obiettivamente scarseggiando negli ultimi anni a favore di programmi acchiappa dati!
La funzionalità LIVE di Facebook ha aperto anche a moltissimi utenti semplici (con un profilo cioè) la possibilità di trasmettere in diretta i propri contenuti, come già accade su YouTube in modalità “registrata”. Di qualsiasi argomento si tratti, spazzatura o meno. Pensate ad Andrea Di Prè. Anzi no.
Alla faccia della caducità di Periscope, dell’evanescenza di Snapchat, stiamo assistendo ad una sorta di ubiquità social dell’utente produttore/spettatore.
La timeline, infatti, popolata da contenuti sempre di più tematicamente legati all’interesse dell’utente, oggi gli permette con uno scroll di seguire contemporaneamente più trasmissioni live, potendo così godere di contenuti in diretta anziché occupare il tempo con letture di live twitting ad esempio o blogpost.
Sentire in diretta le interviste a grandi personaggi della politica, della cultura, dello sport presenti ad un determinato evento oppure seminari di settore tecnico da pc o mobile, fa cadere quel filtro rappresentato da blog, giornali oppure servizi telegiornalistici che nelle ore immediatamente successive ad un evento popolano e dominano web, programmi tv o spazi in edicola.
Lo so che è stato creato lo streaming da un sacco di tempo ma credo che con gli elementi descritti Facebook sia andato oltre…
Il Social di Zuckerberg ha avuto il merito di farci scoprire un nuovo concetto di socialità e di renderci schiavi, con questa nuova funzionalità (nuova per la piattaforma ma già fruibile su altre: pensiamo a Google hangout o alla stella cadente Periscope) ci stiamo avviando a vivere una nuova era da spettatori di TV su multidevice?
Ovviamente non so che cosa possa succedere, sta di fatto che si sta assistendo ad una proliferazione di contenuti video, live e non, interessanti o assolutamente privi di contenuto, come mai prima d’ora. Tra il classico YouTube e il “nuovo” Facebook, un telespettatore annoiato come me dal tubo catodico rappresenta sicuramente un target da colpire. Con qualcosa di diverso da Netflix (che mi piace, anzi lo adoro e aspetto con ansia ogni settimana l’inserimento di nuovi contenuti). E credo che lavorare sulla scrematura dei contenuti già messa in atto dall’utente con il famigerato “Mi piace” sia la strada per Facebook per scalzare definitivamente la TV generalista con contenuti squisitamente tailormade.
Ma Mark intervistato alla LUISS ha detto chiaramente che Facebook è un tool e non un content generator che invece è il ruolo degli utenti.
Cazzarola Mark, possiamo oscurare però quelli che fanno le dirette imbarazzanti. Tasto “PER ME E’ NO!”