Qualche anno fa ero seduta in ufficio, era mattina presto e la prima cosa che ho fatto è stata aprire i social. Era un lunedì e ho cominciando sbirciando che cosa avevano combinato i miei amici nel weekend. E lì è apparso lui: il mio primo grande amore, in abito da sposo.
Lui non credo abbia ad oggi un profilo social, nemmeno sua moglie immagino, perchè non mi sono mai apparsi tra i suggerimenti nonostante le miliardi di persone in comune. E’ stato, infatti, un amico comune, invitato alle nozze, a postare il reportage del matrimonio. Ho rivisto là dentro così un sacco di gente ma soprattutto lui.
E diciamolo, lei. Di cui ignoravo l’esistenza. Ma d’altronde, se chiudi totalmente i rapporti per oltre 15 anni non è che hai motivo di tenerti informata sul da farsi della sua vita.
Ci ho passato una mattina intera a riguardarle. A ripensare “avrei potuto essere io”. No che non avrei potuto. Ero una ragazzina, lui un bambinone e come spesso capita non siamo cresciuti alla stessa velocità. Non volevamo le stesse cose. Non c’entravamo niente. Ma lui è un bravo ragazzo, di ottima famiglia con cui ho vissuto un sacco di “prime volte”. Non rimpiango niente, anzi, lo ringrazio di essere stato con me in quei 4 anni perchè io conserverò sempre un atteggiamento sereno guardando a quel momento.
Sta di fatto che lui si è sposato. Quindi dalle foto lo guardo e lo riguardo e poi guardo e riguardo lei. E non ci credo. Continuo a non crederci, faccio un sacco di fatica a realizzare che lui è quel lui. Ho bisogno di dirlo a qualcuno. Comincio con il mio compagno (amico comune), con le colleghe che mi stanno intorno, poi alle amiche, poi a mia madre e bam!
Eccola lì anche per me, è arrivata: la sensazione che il tempo è passato. Che gli anni ’90 non sono 10 anni fa ma 20. E che siete stati insieme dal ’96 al ’99, mese più mese meno. Che lui ha la bellezza di circa 32/33 anni e che tu di lì a poco più di un anno saresti rimasta incinta. Ma in fondo tu quell’uomo vestito da cerimonia nella foto mica lo conosci, conoscevi un ragazzo fisicamente identico immaturo e dolce, goffo e pasticcione che ti ha amato con tutto se stesso ma che non ha capito quanto foste due universi lontani. Quello stesso ragazzo che ti ha detto che non esistevo più ma i cui amici ti ripetevano che parlava solo di te.
Però non ho avuto moto d’invidia per non essere nei panni di lei, penso ancora che io e lui non abbiamo niente da dirci. Forse supponevo, tirandomela, che quella matura per sposarsi ero io, sicuramente sarei stata io prima di lui. Io che mi ero costruita un bel pò di cose ero assolutamente destinata a fare le cose “da grande” prima di lui. Quello è stato il mio pensiero quando ho sfogliato quelle foto su Facebook. Ho curiosato, diciamocela tutta. Ho analizzato ogni singolo dettaglio. In ogni singola foto. E lì ho capito che tutto il tuo passato va avanti, non solo tu. Tutti migliorano o peggiorano fisicamente, ma comunque tutti costruiscono la propria vita, meglio o peggio. E lui in quel momento – per me di transizione da una storia lunghissima finita con un pugno di mosche ad una nuova relazione matura con una convivenza – era andato avanti egregiamente.
A dispetto di tutta la boria e la superiorità che io potevo accampare: lui aveva trovato di nuovo qualcuno da amare così tanto che l’aveva pure sposata.
Ben mi sta, e maledetti i social caro Mark, maledetti gli amici comuni dei tuoi ex. Ma solo perchè devi fare i conti con te stessa.
A pensarci bene però mi sarebbero girate di più le palle se fossi stata innamorata di lui, se me ne fosse importato ancora. E quindi, quella mattina, tra pettegolezzi vari con le amiche (non comuni) ho chiuso la pagina social e sono tornata a lavorare.